[FRENCH AND ENGLISH VERSION BELOW]

Graphic novel: ipotesi su un genere fumettistico

In questi ultimi anni si è parlato molto di graphic novel. Se ne è parlato come di un qualsiasi prodotto per adulti che potesse dare dignità al fumetto mediante tematiche adulte o incursioni nel letterario, degno così del bollino artistico (come se ce ne fosse stato bisogno); se ne è parlato anche con il fine di pubblicizzare e vendere prodotti in un mercato sempre più in crisi o solo per riempire finalmente di fumetti gli scaffali delle librerie.

Per molto tempo però non è stato facile trovare una definizione univoca a questo fenomeno. Il romanzo grafico (o graphic novel) è stato considerato un fumetto lungo, piuttosto serio e ambizioso nelle tematiche, destinato ad un lettore adulto. Una definizione a primo impatto soddisfacente, ma che forse ingloba al suo interno ogni tipo di genere fumettistico per adulti, anche quello seriale, che potrebbe rendere il suo studio troppo vago e indeterminato.

Se lo osservassimo però da un punto di vista narrativo, cercando di cogliere alcune strutture comuni alla letteratura, al cinema o al fotoromanzo, ci si renderebbe presto conto che il graphic novel potrebbe essere qualcosa di più che un felice fenomeno passeggero. Se il graphic novel fosse appunto un genere narrativo proprio del fumetto, come viene indicato dal termine che lo compone (novel cioè romanzo in italiano), questo potrebbe significare che la struttura narrativa del romanzo – che ha una sua forma specifica evolutasi nella letteratura più o meno a partire dal XVI secolo – sarebbe propria anche al medium fumetto.

Sintetizzando studi troppo ampi da riportare in così poco spazio, il romanzo è, in linea generale, una narrazione autoconclusiva il cui centro narrativo ruota intorno ad un eroe che vive una crisi, che porta inevitabilmente il personaggio ad un cambiamento interiore. Dunque se, come abbiamo ipotizzato, il romanzo è autoconclusivo, allora prima di tutto potremmo escludere la narrazione seriale. Mentre, se accoglie il concetto di crisi e di cambiamento interiore – e quindi di crescita psicologica – allora escluderà tutte quelle narrazioni con un personaggio che difficilmente affronta le sue ombre e i suoi fantasmi interiori, cioè un personaggio che vive l’avventura senza che questa condizioni la sua personalità. Verrebbero quindi esclusi personaggi e serie come Tex, Tintin, Superman, Dylan Dog, Blueberry, Astroboy, Sgt. Kirk, ma anche opere che presentano personaggi con una certa stratificazione psicologica o un certo turbamento interiore come potrebbero essere Corto Maltese o Alack Sinner che, nonostante le mille avventure, restano e resteranno comunque sempre uguali a stessi. Questa staticità è diretta conseguenza di un personaggio che vive esteriormente, che risolve i problemi al di fuori di sé, ma non dentro di sé, perché è un personaggio già integro, già fatto. Personaggi che difficilmente si lasciano scalfire, perché sono già perfetti nella loro essenza, non hanno bisogno di cambiare.

Il personaggio romanzesco invece acquisisce una consapevolezza diversa nel corso dell’avventura, perché solitamente è un personaggio diviso, alla ricerca di una propria completezza. Un personaggio in questa condizione ha bisogno di affrontare se stesso, i suoi mostri, le sue paure, le sue incapacità, le sue debolezze, e questo lo condurrà inevitabilmente ad una trasformazione: dovrà scegliere se rimanere nella crisi più profonda o se cambiare radicalmente o parzialmente il suo essere. Un personaggio così, difficilmente sarà un paladino che, essendo integro interiormente, si preoccupa di correggere il mondo secondo i suoi principi. La crisi che tocca la sua anima, si rifletterà così anche sulla sua visione del mondo.

Dalla prima metà del secolo scorso il romanzo si è quindi lentamente e silenziosamente inserito anche nel circuito del fumetto. Tra i primi graphic novel della storia del fumetto troviamo El Eternauta dell’argentino Hector Germàn Oesterheld, che uscì a puntate su Hora Cero Semanal dal 1957, La rivolta dei racchi di Guido Buzzelli che venne pubblicato nel 1967 nell’Almanacco dei Comics a cura dell’Istituto di Pedagogia dell’Università di Roma, Ici Meme di Forest–Tardi nella rivista (À SUIVRE), o La corsa del topo di Lauzier, dello stesso anno a puntate su Pilote. Oggi il graphic novel è diventato un genere autonomo – diverso per esempio dal racconto o dalla storia breve – sempre più vivo e fecondo sia nel fumetto, che più in generale nella narrazione per immagini.

Nicola Andreani

VERSION FRANCAISE

Hypothèses de roman graphique

Le roman graphique (ou graphic novel) est considéré habituellement “une bande dessinée, généralement longue, plutôt sérieuse et ambitieuse, destinée à un lectorat adulte” (Wikipedia). Et si à cette définition, on va ajouter que le graphic novel est un genre narratif de la bande dessinée, tout comme le terme roman l’indique? Cela peut signifier que la structure narrative du roman – qui a une forme plus ou moins spécifique donnée par son évolution historique dans la Littérature – se introduit dans le medium “bande dessinée”, et que le roman est donc non seulement un genre exclusivement littéraire.

Mais qu’est-ce que c’est le roman?

On essaye de résumer des études très approfondies sur le roman par une définition: le roman est une histoire achevée, une histoire qui se déroule et se termine par elle-même, dont le récit central tourne autour d’une crise. Une crise qui conduit inévitablement le personnage principal à sa métamorphose et à son changement interieur. Si nous disons que l’histoire “se termine”, il faut exclure la sérialité, et si nous disons que l’histoire accepte le concept de la croissance psychologique, alors nous devons exclure des histoires avec un personnage qui vit pour toujours et à l’extérieur: Tex, Batman, Tintin, Corto Maltese, Superman, Blueberry, Astroboy, Black Jack, Sgt. Kirk, Alack Sinner. À la fin de l’histoire, le personnage du roman, contrairement à ces derniers, aura acquis une majeure conscience intérieure. Il change parce que, en raison d’une crise qui a touché son âme, il commence à regarder le monde extérieur d’une manière différente et sa nouvelle perspective sur le monde vient lui donner la possibilité de choisir. Choisir de vivre ou de mourir, de rester dans la plus profonde crise ou de changer, radicalement ou en partie.

Le récit n’est donc pas seulement dirigé vers la reconnaissance immédiate d’un personnage ou de l’action, mais il développe aussi une réflexion plus profonde. De cette façon, dans la bande-dessinée, le signe, la couleur peuvent également montrer l’état intérieur et psychologique du personnage et révéler si une réalité est habitable ou marginale, bénéfique ou maléfique.

Le roman graphique est, comme le roman, un récit unique, unifié, complet. Ce n’est pas le support de papier ou numérique qui fait le roman graphique mais son récit. Peu importe si le roman graphique est raconté dans un magazine hebdomadaire ou mensuelle, l’important est que le récit arrive à une conclusion. Par exemple, ce qui pour certains est considéré comme le premier «roman graphique» du monde de la BD occidental a été publié en feuilleton dans un magazine. Il s’agit de l’Ethernaute de l’argentin Hector Germàn Oesterheld, qui paraissait en feuilleton dans Hora Cero Semanal entre 1957 et 1959. Mais pour être honnête les premiers romans graphiques des grandes écoles nationales ne sont certainement pas apparus dans les librairies, c’est le cas de: La révolte des ratés de Guido Buzzelli, de Kirihito de Tezuka, de Maus: A Survivor Tale de Art Spiegelman, ou encore de Ici Même par Forest-Tardi et La Course du rat de Lauzier.

Cette hypothèse théorique place donc la «naissance» du roman graphique dans d’autres endroits que les États-Unis, et plus précisément en Argentine, où, dans les années 50 et 60 il y avait des auteurs tels que Hugo Pratt ou Hector Germán Oesterheld. Ensuite Hugo Pratt amènera les innovations qu’il avait recueillies dans le climat culturel argentin en Europe, où il y avait déjà une révolution culturelle qui a favorisé une bande dessinée plus complexe. Selon ce point de vue, par conséquent, on ne peut pas considérer Un contrat avec Dieu de Will Eisner comme un roman graphique, juste pour le fait d’être un récit pour les adultes, en fait, ce sont quatre histoires courtes liées entre elles.

On peut dire que le roman graphique est non seulement une forme séquentielle pour les adultes, comme nous en entendons parler sans cesse, mais un genre indépendant et reconnaissable parmi tant d’autres formes séquentielles. Dès la première moitié du siècle dernier, le roman graphique a été lentement inclus dans le circuit de la bande dessinée: il a suivi et soutenu le développement et la maturation de la bande dessinée dans ses formes et ses contenus. Aujourd’hui, le roman graphique est un genre qu’on découvre chaque jour très vivant et fécond.

Nicola Andreani

Ces recherches ont été publiées en 2014 : Graphic Novel. Il fumetto spiegato a mio padre (fr: Graphic Novel. La bande dessinée expliquée à mon père).

ENGLISH VERSION

Hypothesis of graphic novel

In recent years graphic novel has been the centre of the discourse about Comic, because the graphic novel proposes the independence of this language through adult themes, differing from comics for children and teenagers. But talking about the graphic novel was also an expedient to advertise, to sell and to put comics on the shelves of the libraries in a market in crisis. For this reason someone says that this sequential genre does not exist, that it is just an urban legend.

Actually we have not a single definition about the term graphic novel, but approximate ideas that lead to false attributions. In the expression graphic novel there are words that could explain his nature. According to my thinking, the graphic novel is a narrative genre of comic, as a novel is a narrative genre of literature.

Synthesizing studies that are too extensive, the novel is a story self-contained that revolves around a crisis. This crisis brings inevitably the character to change itself. So, there are elements that differentiate it from other narrative forms, among other. In fact, if we said that the novel is self-contained, we must exclude the serial narrative and if we said that the novel accepts the concepts of psychological growth, we must exclude stories with a character who lives externally and forever: Tex, Corto Maltese, Dylan Dog, Batman, Superman, Tintin, Blueberry, Astroboy, Black Jack, Sgt. Kirk, Alack Sinner. The character of the novel, on the other hand, acquires inner awareness. He could change because the crisis has touched his soul and he started to look at the outside world in a different ways. A different point of view of the world has given him the ability to choose; he chose whether to live or to die, whether to remain in the deepest crisis or whether to make a change of his being without possibility of return.

The graphic novel like a novel is therefore a unique, complete and one piece narration. It doesn’t matter if it is narrated weekly or monthly in a magazine, but it’s important that the story has a conclusion. One of the first graphic novels was serialized in the magazine Hora Cero Semanal in 1957: El Eternauta written by Hector Germàn Oesterheld. But to be honest a lot of graphic novels were serialized in magazines: in Italy La rivolta dei racchi written by Guido Buzzelli was published in 1967 in the Almanacco dei Comics by the Institute of Education at the University of Rome, in Japan Ode to Kirihito by Tezuka was serialized in Big Comic between 1970 and 1971, in USA too with Maus: a survivor tale, made by Art Spiegelman, or in France in 1978 Ici Meme by Forest and Tardi was read in (À SUIVRE) and La course du rat by Lauzier in the same year was read in Pilote.

Thus we can say that the graphic novel is not any sequential form for adults, but an independent and definite genre. Today the graphic novel is a sequential genre that it’s discovered alive and fruitful every day.

Nicola Andreani

Andreani Nicola, Graphic Novel. Il fumetto spiegato a mio padre, Nicola Pesce Editore, Battipaglia 2014